Dare valore alle abilità e alle competenza del singolo, sempre

La salute è direttamente connessa alla qualità e alla dignità della vita delle persone, perché incide in modo significativo sul riconoscimento del valore personale e sociale del singolo.

Ancora oggi infatti il rafforzamento dell’assistenza sanitaria di base è una delle azioni chiave per incidere in modo significativo su inclusione sociale, parità di diritti per le persone con disabilità e dignità umana, ma non è l’unica azione necessaria.

Per rimettere al centro il valore della persona, di ogni persona, la questione dello stigma, in particolar modo rispetto ad alcune malattie dimenticate e verso le persone che si trovano in uno stato di povertà, di difficoltà di accesso alle cure e agli ambiti sociali, di vulnerabilità e con disabilità, è migliorata negli anni ma è comunque ancora molto radicata.

Ancora oggi paure infondate, mancanza di informazioni corrette e preconcetti culturali legati a malattie, vulnerabilità e disabilità sono tra le prime cause di isolamento, interventi sanitari tardivi e di discriminazione per migliaia di persone nel mondo.

Dunque lavorare sullo stigma non è solo una tema culturale, ma significa anche creare le condizioni per una maggiore consapevolezza su malattie dimenticate ma curabili, significa diffondere una cultura della prevenzione e della salute, significa creare le condizioni per salvare delle vite ed evitare disabilità permanenti, perché al primo posto viene messo l’individuo con il suo portato di valore.

Albino vive nel villaggio di Mal de Hansen dal 2016. Ha studiato fino all’undicesima classe, avrebbe voluto studiare management e avere una famiglia e dei figli, ma il suo destino è cambiato all’età di 16 anni. “Nello stesso momento in cui ho scoperto di avere la lebbra, ho perso la mia vita e le mie sorelle che per paura del contagio mi hanno abbandonato” 

“Nello stesso momento in cui ho scoperto di avere la lebbra, ho perso la mia vita e le mie sorelle, che per paura del contagio, mi hanno abbandonato”

Albino

Povertà, vulnerabilità e disabilità sono ancora oggi causa di profonde discriminazioni personali e sociali.

L’OMS stima che ogni anno 20 malattie tropicali dimenticate (e per le quali esistono cure adeguate) colpiscono più di 1 miliardo di persone e il 60% delle persone colpite dalle malattie dimenticate sono bambini sotto i 14 anni

Più di un miliardo di persone oltre alla malattia e alle sue conseguenze devono affrontare discriminazioni e pregiudizio, il completo disconoscimento del valore come persone.

Le stesse discriminazioni sono riservate a persone come Mama:

“Prima dell’arrivo di AIFO non esistevano progetti di microcredito per aiutare persone vulnerabili e con disabilità.
Ma grazie ad AIFO sono stata formata sulla violenza di genere, i diritti delle persone con disabilità e ho avuto accesso a un progetto di microcredito e di formazione sulla contabilità di base.
Solo così sono riuscita ad ampliare la mia piccola attività”

La salute e il benessere globale della persona va oltre gli aspetti sanitari e deve quindi prendere in considerazione anche altre variabili come quelle psicologiche, sociali ed economiche per costruire una vera equità sociale e promuovere l’autonomia personale.

AIFO da oltre 60 anni lavora per la salute e contro la discriminazione causata dalla malattia, dalla disabilità, dalla vulerabilità e dalla condizione di povertà contribuendo al miglioramento delle condizioni della popolazione e lavorando per ridare valore a ogni singola persona.

Per AIFO lavorare sulla cancellazione delle discriminazioni legate a malattie, vulnerabilità e disabilità significa:

riscoprire il valore personale della persona malata o con disabilità;

favorire il valore sociale di ogni persona a prescindere dalla sua condizione;

riconoscere la salute come strumento di autonomia personale.

Di fronte a società dove le disuguaglianze si approfondiscono, l’inclusione a partire da ogni singola persona diventa uno straordinario strumento di benessere generale, anche per creare le condizioni per la pace.

“Non mi sarei aspettata che l’équipe AIFO ci avrebbe visitati, cercando di aiutarci a vivere una vita migliore, la felicità conta molto di più dei semplici interventi medici.”

Malathi, beneficiaria AIFO in India

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